O qualcosa del genere.
Mi chiamo Marco Levi e sono un appassionato di fumetti di Roma.
Quasi un anno fa, parlando con un mio carissimo amico (ciao Fulvio!) si discuteva di internet e se questo rappresentasse, o meno, uno specchio reale dei lettori dei fumetti in Italia.
Io dicevo di no, Fulvio diceva di sì.
E' per questa ragione che ho creato il personaggio di Infinito, un presunto aspirante fumettista, mezzo millantatore e mezzo maniaco in stile Mark David Chapman.
Per caratterizzarlo ancora di più, ho deciso di fargli usare i trucchi comunicativi che stimo molto come Berlusconi e di grandi comici come quelli di Striscia La Notizia.
In poche parole, il mio Infinito è uno che urla, strepita e offende a gran voce, ma che le scuse e le rettifiche le fa sempre in seconda pagina, nei commenti, in maniera poco visibile.
Il mio Infinito è uno che come strumento dialettico principe ha un tormentone (copiato) e imposto grazie a una ripetizione ossessiva.
Il mio Infinito dice di fare ma non mostra mai nulla, conscio del fatto che Internet è volatile e l'attenzione di chi legge ancora di più.
Il mio Infinito cavalca la voce più populiste di qualsiasi fenomeno culturale, scimiotta Grillo, strepita contro le Caste, indice Vaffa Day personali dal tenersi nel salotto buono di camera sua.
Il mio Infinito non ha mai scritto e disegnato una pagina di fumetto ma poco importa... perché internet gli permetterà di diventare popolare lo stesso.
All'inizio di questo mio esperimento ho pensato di scagliare il personaggio di Infinito dentro alla più popolosa comunità fumettistica che conoscevo, quella di Comicus.
Ho millantato conoscenze, offeso autori, mischiato le carte e insabbiato la verità in ogni modo possibile pur di riuscire ad alzare un bel polverone e attirare l'attenzione su di me.
Quello che non avevo capito è che i forum sono ormai uno strumento vecchio e che il futuro sembra passare attraverso i blog.
Quindi, visto che Recchioni mi aveva involontariamente dato credito alzando una polemica contro il mio personaggio sul forum di CUS e poi attraverso il suo blog, ho deciso di emularlo.
Ho aperto un blog e, giorno dopo giorno, l'ho plasmato come il suo, copiandone i topic e pervertendoli attraverso la visione distorta del mio alter ego, sfruttando la sua popolarità per ottenerne una mia.
Ha funzionato.
Infinito, il mostro mediatico che avevo costruito, su internet é diventato popolare al pari di Recchioni e di tutti gli altri parrucconi del fumetto italiano!!
E tutto senza dover stampare neanche una pagina!
Una vittoria totale sul mio amico Fulvio.
Poi però le cose mi hanno preso la mano.
La popolarità di Infinito ha cominciato a sedurmi e io ne volevo di più, sempre di più!
Ho cominciato a superare il segno, a molestare sul serio le persone che Infinito detestava.
Sono arrivato al punto di seguire Recchioni per fargli delle foto di nascosto, ho telefonato in redazione a Bartoli, ho spiato, calunniato, offeso.
Quando ho capito di avere esagerato ho deciso di smetterla ma ho scoeprto che non potevo più fare a meno di calarmi nelle vesti di Infinito, una volta ogni tanto.
Ci ho provato von tutte le mie forze.
Sono stato lontano dal computer e ho cercato di fare dell'altro. Andare in palestra, guradre la tele, uscire....
Ma poi mi distraggo ed eccomi di nuovo a inveire contro Recchioni e le caste del fumetto italiano.... quasi che ci credessi davvero!
Certe volte mi scopro a pensare che il mio fumetto gliela farà vedere a tutti quanti... e mi ci vuole qualche minuto per ricordarmi che io non ho mai scritto un fumetto e mai lo farò.
Lo ammetto: IO HO UN PROBLEMA.
Chiedo scusa a Bartoli, a Burchielli, a Recchioni e Micol B., a Emo, a Gabriele Dell'Otto, alla De Grimani, a Preacher e a tutti quelli di Comicus, a Ambu... e a tutti gli altri.
Non so bene cosa mi è preso.
Spero che voi possiate perdonarmi.